Avviata la consultazione sul decreto Conto Termico 3.0. Il termine è fissato per il 10 maggio

by Davide

È partita la consultazione pubblica (che terminerà il prossimo 10 maggio) sul testo del decreto “Conto Termico 3.0”, lo strumento incentivante per gli interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.

Durante il periodo di consultazione pubblica le parti interessate possono inviare osservazioni (all’indirizzo di posta elettronica PEC cee@pec.mite.gov.it) utilizzando il Modulo di adesione alla consultazione allegato e indicando come oggetto della e-mail “Consultazione DM Conto termico “.

Come si legge sul documento di consultazione pubblica sono ammessi ai benefici previsti dal decreto: le amministrazioni pubbliche; i soggetti privati; gli enti del terzo settore e le configurazioni di autoconsumo collettivo e le comunità energetiche rinnovabili.

In particolare, le amministrazioni pubbliche possono realizzare interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica sugli edifici di proprietà pubblica, cioè tutti gli interventi ammessi al beneficio dal Conto termico 3.0.

Per le PA, inoltre, come si legge sul documento “pur permanendo prioritaria la promozione dello strumento dei contratti di prestazione energetica EPC, al fine di sostenere la riqualificazione del parco immobiliare pubblico, è ammissibile il ricorso a forme di cooperazione pubblico-privato e, dunque, alla compartecipazione di soggetti privati alle spese di riqualificazione. Si fa riferimento, in particolare, ai contratti di partenariato pubblico privato (c.d. PPP), con eccezione della concessione esclusiva del bene al privato. In tali casi, le pubbliche amministrazioni possono accedere agli incentivi anche per il tramite di soggetti privati”.

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«La revisione si inserisce in un contesto normativo complesso e in evoluzione, che tiene conto di diversi fattori quali gli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria, la necessità di adeguare il meccanismo nel settore non residenziale, l’espansione degli interventi ammissibili, l’aggiornamento delle politiche di efficienza energetica e la promozione delle fonti rinnovabili» ha affermato il viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava.

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