Comunità energetiche: la svolta buona?

by Davide
Comunità energetiche

Interminabile. Sfiancante. Snervante. Si possono trovare numerosi aggettivi, senza correre il rischio di utilizzare
toni esagerati, per descrivere la prolungata attesa per la pubblicazione del decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sulle comunità energetiche.

DALL’EUROPA IL PRIMO OK
La svolta che potrebbe apparire decisiva (usare il condizionale è ormai divenuto obbligatorio) è però arrivata a fine novembre, con il via libera dato dalla Commissione europea al decreto italiano contenente gli incentivi per lo sviluppo di comunità energetiche e configurazioni di autoconsumo collettivo. Solo qualche giorno dopo il titolare del dicastero Gilberto Pichetto Fratin firmava e trasmetteva il decreto alla Corte dei Conti. Al momento della pubblicazione
di questo numero di Energia in Città mancano dunque all’appello due ultimi step: la pubblicazione del decreto in
Gazzetta Ufficiale e l’aggiornamento delle regole del GSE, che, stando alle prime indiscrezioni, potrebbero comunque finalizzarsi entro marzo 2024.

«Stimiamo che a marzo potremmo avere un quadro normativo stabile che ci consentirà di partire», ha affermato
Andrea Brumgnach, vicepresidente di Italia Solare. «Speriamo di poter iniziare il prima possibile anche perché l’attesa estenuante ha raffreddato l’entusiasmo iniziale con il quale erano state accolte
le comunità energetiche».

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