Osservatorio Internet of Things: settore Smart city in crescita del 32%

by Davide

L’Osservatorio sull’Internet of Things (IoT, internet delle cose) del Politecnico di Milano ha presentato a inizio aprile una ricerca sul mercato italiano dell’IoT nel 2019.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio lo scorso anno questo mercato ha raggiunto un valore di 6,2 miliardi di euro, con una crescita di 1,2 miliardi e del 24% rispetto all’anno precedente, allineata a quella dei principali paesi occidentali.

Un segmento in crescita è quello della Smart City (520 milioni, +32%), che ha visto un aumento del numero di progetti avviati da Comuni italiani e la nascita di nuove iniziative e collaborazioni fra pubblico e privato.

In quest’ultimo settore, la ricerca dell’Osservatorio ha evidenziato che il 42% dei Comuni italiani con almeno 15.000 abitanti ha avviato un progetto di Smart City negli ultimi tre anni, il 6% in più di quanto registrato nel triennio 2016-2018. Sono ancora molti i progetti in fase di sperimentazione, “ma” sottolinea la ricerca “cresce anche la maturità dei progetti, con il 39% dei Comuni che ha realizzato iniziative estese a tutta l’area urbana e pronte a generare i risultati attesi (+19%)”.

I principali obiettivi delle iniziative di Smart City sono migliorare i servizi già offerti ai cittadini (79%) e introdurne di nuovi (51%), seguiti dall’attenzione alla sostenibilità ambientale (38%), in crescita dell’8% rispetto al 2018.

Mancanza di competenze (secondo il 56% degli intervistati), carenza di risorse economiche (47%), difficoltà legate alla “macchina amministrativa”, come la complessità burocratica (38%, +21% rispetto al 2018) e la difficoltà di coordinamento dei vari attori (26%) sono i principali ostacoli a uno sviluppo più consistente.

La ricerca evidenzia, infine, che la maggioranza dei Comuni (54%) porta avanti i progetti di Smart City in modo indipendente e non coordinato, sono ancora poche le città (il 20% di quelle che hanno avviato progetti) “che riescono a inquadrare e gestire le diverse iniziative all’interno di una chiara strategia Smart City, che coinvolge oltre alla municipalità anche attori terzi”.

Fra questi, il primo attore con cui collaborano i comuni (40%) sono le municipalizzate, seguite da altri comuni (31%), università e centri di ricerca (29%), mentre il 52% dei comuni è aperto anche a collaborazioni con startup e fornitori di servizi.

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