PNRR: in arrivo 3,6 miliardi di euro per le smart grid

by Davide

E’ stata comunicata, attraverso la nota del 9 giugno 2022 – pubblicata sul sito del Dipartimento per gli Affari regionali e per le Autonomie -l’avvenuta emanazione del Decreto Mite n. 146 del 6 aprile 2022  “Criteri e modalità per la realizzazione dell’Investimento 2.1 ‘Rafforzamento smart grid’ della 2° Componente della 2° Missione nell’ambito del PNRR”.

Il PNRR, attraverso la specifica misura M2C2 I 2.1, prevede infatti per questo intervento un investimento pari a 3,61 miliardi di euro per il quale il Decreto ministeriale fornisce le regole di erogazione dei relativi fondi.

Il decreto ripartisce quindi le risorse disponibili su ciascuna delle linee di intervento, finalizzato all’incremento della Hosting capacity e della elettrificazione dei consumi, e disciplina anche in via generale le modalità per la concessione dei benefici, i cui elementi di dettaglio saranno stabiliti con successivo provvedimento che dovrà essere emanato entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

Possono presentare domanda per i finanziamenti i concessionari della distribuzione di energia elettrica dell’intero territorio nazionale, per interventi finalizzati a incrementare la capacità di rete di ospitare ulteriore generazione da fonti rinnovabili, e ad aumentare la potenza a disposizione delle utenze, per favorire l’elettrificazione dei consumi.

Il decreto destina il 45% delle risorse complessive a interventi che dovranno essere effettuati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; è previsto un target intermedio fissato al 31 dicembre 2024, data entro la quale la capacità di distribuzione per l’energia rinnovabile deve esser aumentata di almeno 1.000 MW.

Tutti i restanti interventi ammessi al finanziamento dovranno essere completati entro la data del 30 giugno 2026, conseguendo un incremento della capacità complessiva ad almeno 4.000 MW e l’elettrificazione dei consumi energetici per almeno 1,5 milioni di abitanti.

Per consultare il decreto del Ministero della Transizione ecologica dello scorso 6 aprile clicca qui

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