Parte “la fase 2” dell’iniziativa della Regione Lombardia finalizzata all’attivazione di specifiche misure di supporto finanziario per realizzare interventi relativi a nuovi impianti a fonti energetiche rinnovabili realizzati su immobili pubblici e a servizio delle comunità energetiche rinnovabili.
Questa iniziativa mette a disposizione 20 milioni di euro di risorse regionali (di cui 15 milioni a valere sul bilancio 2025 e 5 milioni su quello del 2026) per finanziare la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo di proprietà di soggetti pubblici, su immobili pubblici e a servizio di comunità energetiche rinnovabili del territorio lombardo
«La misura è rivolta a tutti i Comuni lombardi inseriti nell’apposito elenco che individua le proposte di CER ritenute meritevoli di accedere alla fase 2, siano essi capofila oppure partecipanti alle configurazioni di CER proposte, che saranno chiamati a presentare la documentazione aggiornata» afferma l’assessore regionale a Enti locali e Risorse energetiche Massimo Sertori. «La fase istruttoria sarà condotta dagli uffici del mio assessorato e consentirà di definire il contributo concedibile per ciascun progetto presentato dalle amministrazioni comunali».
Tali impianti dovranno far parte di CER già costituite al momento della presentazione della domanda o da costituire obbligatoriamente entro la richiesta di erogazione della seconda quota di contribuzione, pari al 50% del contributo assegnato.
Il contributo a fondo perduto – fino al 40% del costo di riferimento di investimento massimo e stabilito in base ai massimali contenuti dell’Appendice e alle ‘Regole operative per l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso e al contributo PNRR’, redatte dal GSE (Gestore Servizi Energetici) in attuazione dell’articolo 11 del DM 414/2023 – verrà erogato con le seguenti modalità:
– la prima quota (anticipo), pari al 30% del contributo assegnato, a seguito dell’accettazione dello stesso;
– la seconda quota, pari al 50% del contributo assegnato, a seguito dell’affidamento dei lavori e della rendicontazione delle spese sostenute per un importo pari a quello versato con la prima quota;
– il saldo del contributo ad intervento concluso, collaudato e con rendicontazione dei lavori presentata, fino all’ammontare delle spese ammissibili sostenute.
Ogni intervento ammesso dovrà essere realizzato, collaudato e rendicontato entro e non oltre il 31 dicembre 2027.