Cingolani: “Gli aumenti in bolletta non dipendono dalle rinnovabili”

by Davide

Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani è tornato sul tema dei rincari delle bollette di luce e gas sottolineando le motivazioni che stanno alla base degli aumenti e cercando di delineare le azioni che il governo intende intraprendere per mitigare i costi.

E lo ha fatto con un’intervista sul Corriere della Sera, pubblicata sull’edizione di martedì 21 settembre. Il ministro spiega che gli aumenti non dipendono dalla transizione ecologica ma sono legati, “per l’80% da incrementi nei prezzi del gas e solo per il 20% dalla CO2”.

«Stiamo cioè vedendo» ha aggiunto Cingolani «che cosa significa essere dipendenti da determinate fonti di energia come quelle fossili».  Insomma, i rincari delle bollette previsti per il periodo ottobre-dicembre 2021 (+40%), secondo il ministro, non dipendono dalle rinnovabili. Tutt’altro: Cingolani ha specificato che il governo è al lavoro per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

In merito alla dipendenza dai Paesi fornitori di gas, il ministro ha spiegato: “Se ci impegniamo sugli obiettivi che ci siamo dati come Europa e come Italia, e cioè arrivare al 70% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030, potremo sganciarci dalle forniture di altri Paesi”.

Per farlo, è previsto uno sblocco delle autorizzazioni per la realizzazione dei grandi impianti fotovoltaici e la valorizzazione dei meccanismi delle aste.

Le dichiarazioni del ministro della Transizione Ecologica seguono quelle del Presidente del Consiglio Mario Draghi che il giorno prima, intervenendo alla tavola rotonda sul clima (“Climate Moment”), che si è svolta a New York, nell’ambito degli eventi della 76esima Assemblea generale Onu, ha dichiarato: «Dovremmo convincere le persone e i paesi di tutto il mondo che accelerare la transizione energetica ha dei costi, ma produce anche grandi benefici. E dovremo rafforzare i nostri sforzi comuni per accelerare l’eliminazione graduale del carbone sia a livello nazionale che internazionale.

La sfida è evidente» ha concluso il Presidente del Consiglio. «Raggiungere la transizione energetica dipende dalla possibilità di fornire un accesso all’elettricità generata da energie pulite a circa 785 milioni di persone entro il 2030 e di fornire ad oltre 2,6 milioni di persone un accesso a energie pulite per cucinare. Ad esempio, avremo bisogno di rafforzare gli sforzi comuni nell’accelerare la graduale eliminazione del carbone sia a livello nazionale che internazionale. E dobbiamo davvero prendere il nostro destino nelle nostre mani su questo aspetto».

Leggi l’intervista del Corriere della Sera al ministro Cingolani

Leggi il testo dell’intervento di Mario Draghi alla tavola rotonda “Climate Moment”

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