Comunità energetiche: Comuni sempre più al centro

by Davide

Il ruolo sempre più centrale dei Comuni, impegnati nel processo di innovazione ed evoluzione verso la transizione energetica, per la promozione delle Comunità energetiche.

Questo il tema al centro dell’incontro, tenuto ieri 7 maggio a Roma presso la sede del GSE, dal titolo “Il ruolo dei Comuni nella promozione delle Comunità energetiche – modelli a confronto”, organizzato da Renael – Rete nazionale delle agenzie energetiche locali.

Il convegno, che ha presentato alcune tra le più interessanti esperienze di Cer in Italia, è stato aperto dagli interventi di  Andrea Ripa Di Meana, amministratore unico del GSE e di Carlo Salvemini, sindaco di Lecce, delegato Anci per Energia e rifuti.

Sono intervenuti poi Gianni Pietro Girotto, senatore; Estella Pancaldi, responsabile della funzione e assistenza alla Pubblica amministrazione del GSE; Matteo Caldera, del dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili di Enea e Claudia Carani, responsabile progetto Geco – AESS.0

Oltre 300 Comuni hanno partecipato al convegno, che ha registrato la presenza anche di importanti aziende impegnate nel settore delle Comunità energetiche come come Edison Next, Engie, ed Hera

Sono stati presentati alcuni tra i modelli di Comunità energetiche attive tra cui Recocer, il più grande progetto dedicato alle CER in Italia che si trova nella comunità collinare del Friuli e coinvolge 15 Comuni per un totale di  50.000 abitanti; il Comune di Magliano Alpi (in provincia di Cuneo) che dal 2020 si è costituito come Cer mettendo a disposizione un impianto fotovoltaico da 20 Kwp; il Comune di Ferla (in provincia di Siracusa), che ha avviato dal 2021 il percorso finalizzato alla costituzione della prima Comunità energetica di Sicilia; la Comunità energetica di Vitulano (in provincia di Benevento) che rappresenta un esempio della possibilità di sviluppare iniziative tra privati ed enti pubblici e, il Comune di Ragusa la prima Comunità energetica agricola italiana di autoconsumo collettivo costituita da una pluralità d’imprese che potrà condividere virtualmente i propri consumi d’energia grazie alla realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 200kW.

“Il Ruolo dei Comuni nella promozione delle Comunità energetiche – modelli a confronto – “ è il secondo appuntamento di Re-event, la nuova rassegna nazionale di Renael dedicata ad approfondimenti tecnico-amministrativi sui temi energetici di maggior interesse per la PA, con il patrocinio di: MiTE – Ministero della Transizione Ecologica, MIMS – Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, GSE, Enea, Anci Associazione Nazionale Comuni Italiani e Anci Emilia-Romagna, Anci Piemonte, Anci Puglia.

 «Il percorso per la costruzione delle comunità energetiche è ancora tutto da esplorare» spiega il presidente di RENAEL, Piergabriele Andreoli, «ma sappiamo con certezza che le amministrazioni pubbliche hanno un ruolo fondamentale di traino nell’attivazione delle Cer e per questo riteniamo importante aiutare i Comuni a far partire questi nuovi modelli energetici, che devono essere costruiti ‘su misura” in base al tipo di territorio, alle fonti di energia alternativa più adatte fino alla realizzazione di un piano economico energetico che consenta la sostenibilità della Comunità».

«Attraverso le Comunità energetiche il processo di transizione ecologica si sviluppa dal basso, mettendo a valore le peculiarità dei territori, le esigenze specifiche che essi esprimono, premiando l’attivismo e l’iniziativa di gruppi organizzati, enti locali, consorzi aziendali, andando a coprire in maniera molto più efficiente e pervasiva il bisogno di energia rispetto alle grandi reti distributive» dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, delegato Anci per Energia e Rifuti «il protagonismo dei Comuni, con il coinvolgimento dei cittadini nelle comunità energetiche, permette di sperimentare e beneficiare immediatamente dei vantaggi ambientali ed economici che la produzione rinnovabile garantisce. Le esperienze illustrate nel corso della giornata non vanno omari intese come isolate best practice, ma come l’avanguardia di un nuovo sistema che occorre generalizzare in tutto il Paese. Il Governo è al nostro fianco e i Comuni italiani sono pronti a raccogliere la sfida».

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