Presentato Cremona 20/30, il piano di innovazione ambientale ed energetica della città lombarda

by Davide

Si è tenuto il primo evento di presentazione di Cremona 20/30, il piano di iniziative e di investimenti che punta a generare un nuovo ciclo energetico e ambientale a Cremona.

Il Comune di Cremona, insieme ai partner di progetto – AEM Cremona, Linea Group Holding (LGH) e Padania Acque – ha contestualmente  dato ufficialmente il via a un percorso di informazione e di coinvolgimento della cittadinanza e del territorio che si svilupperà nei prossimi mesi.

Cremona 20/30, come si legge nel comunicato sul sito del comune lombardo, punterà allo sviluppo di un nuovo piano ambientale ed energetico, in linea con le politiche europee e internazionali e gli obiettivi di economia circolare, di decarbonizzazione, di lotta all’inquinamento e di transizione energetica.

«Migliorare la qualità della vita dei cittadini, favorendo la transizione verso fonti energetiche rinnovabili e adottando le logiche proprie dell’economia circolare, come da anni chiedono l’Europa e le Nazioni Unite. Questo è il principale obiettivo di Cremona 20/30» ha dichiarato il sindaco Gianluca Galimberti. «Abbiamo messo attorno a un tavolo competenze ed esperienze specifiche, avviando un processo di concertazione innovativo durato mesi e che ha prodotto un complesso e ambizioso piano strategico di rigenerazione ambientale ed energetica, un progetto di insieme di azioni coordinate e sostenibili da condividere ora con tutta la comunità».

Durante l’evento, moderato dal giornalista Maurizio Melis,  dopo l’introduzione del sindaco Galimberti è intervenuta Mara Pesaro, dirigente del Settore sviluppo lavoro, Area omogenea e ambiente del Comune di Cremona, che ha illustrato l’approccio metodologico che ha condotto alla finalizzazione di Cremona 20/30 grazie al lavoro dello Steering Committee. Il processo, durato quattro mesi e che ha coinvolto 30 soggetti delle parti suddivisi in 4 tavoli, ha previsto l’individuazione congiunta di un set di azioni e di investimenti infrastrutturali chiave da implementare nel corso di dieci anni, per un ammontare superiore ai 100 milioni di euro.

Si sono poi susseguiti gli interventi dei rappresentanti delle tre realtà aziendali coinvolte nel progetto. Massimo Siboni, Presidente di Aem Cremona, ha chiarito lo scenario e il contesto in cui si andrà a inserire Cremona 20/30. Mentre a Claudio Sanna, amministratore delegato di LGH, insieme a Francesco Casella, professore del Politecnico di Milano, e Claudio Bodini, presidente di Padania Acque S.p.A., il compito di approfondire alcuni aspetti progettuali.

Tra questi si segnalano: la realizzazione presso l’attuale depuratore di Cremona di un impianto di cogenerazione abbinato a pompa di calore, capace di produrre 85 GWh/ anno di calore; la promozione di un impianto di produzione di biometano a partire da biomassa, incluse alghe coltivate e capaci di sequestrare la CO2 durante il loro ciclo di vita; la strutturazione di una energy community per il territorio cittadino e conseguenti interventi di efficientamento energetico; l’ammodernamento della rete del teleriscaldamento e della sua alimentazione con impianti basati su fonti rinnovabili; una nuova strategia di raccolta e di tariffazione dei rifiuti basata sulla quantità prodotta dalla singola utenza; un nuovo sistema tecnologicamente avanzato per il recupero del calore industriale e da acque reflue presso l’impianto di depurazione cittadino; un nuovo impianto di trattamento sabbie ed essicamento solare dei fanghi disidratati relativo al depuratore della città di Cremona.

La seconda parte del dibattito, dedicata a tematiche di più ampio respiro, ha visto la partecipazione da remoto di Ermete RealacciPresidente di Symbola: un dialogo sui temi della sostenibilità, del futuro delle città, delle sfide europee e sulla situazione attuale.

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