Regione Emilia-Romagna: boom di domande per le CER. Risorse aumentate a 4,6 milioni

by Davide

La Regione Emilia-Romagna sta registrando un interesse notevole e crescente per quanto riguarda le comunità energetiche rinnovabili.

L’amministrazione infatti ha più che raddoppiato le risorse necessarie a far fronte alla copertura dei costi d’avvio, portandole da 2 a oltre 4,6 milioni di euro, utilizzando risorse europee del programma Fesr 2021-2027.

Sono 124 i progetti per la costituzione e progettazione di CER che vengono finanziati dalla Regione, sui 141 presentati.

Sono diversi i soggetti emiliano-romagnoli che si sono fatti avanti per far nascere comunità di produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (eolico e solare su tutti), rispondendo al bando della Regione, la prima in Italia ad approvare una legge per il sostegno alle CER: Comuni e Unioni di Comuni, condomini, centri ricerca, caseifici, cooperative agricole ed edili, immobiliari, piccole e medie imprese, fino a enti del terzo settore, opere pie, parrocchie e monasteri.

«Una risposta straordinaria quella avuta dal bando regionale». affermano il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla. «Una conferma della giusta direzione intrapresa, che punta in maniera concreta alla sostenibilità e a tenere insieme ambiente e lavoro. Azioni utili e propedeutiche all’incremento sul territorio regionale di impianti da fonte rinnovabile così da ridurre le emissioni di gas a effetto serra, che si traducono in benefici ambientali, incrementando al contempo i benefici sociali in termini di coinvolgimento anche delle fasce più deboli della popolazione, e di contrasto alla povertà energetica».

E sulla decisione della Giunta di incrementare la dotazione inizialmente prevista per concedere i contributi a tutti i progetti finanziabili, Bonaccini e Colla aggiungono: «Abbiamo ribadito concretamente l’impegno della Regione ad attivare i percorsi di costituzione delle CER. Questo in coerenza con quanto previsto nei documenti programmatici, dal Patto per il Lavoro ed il Clima ed alla legge regionale per la promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente».

Il contributo regionale è a fondo perduto fino all’80% delle spese sostenute per l’avvio e la costituzione delle CER e per gli studi di fattibilità, traguardi da centrare in un anno, e incrementato fino al 90% sulla base delle premialità previste.

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